Cultura e Coronavirus
In questi tempi di coronavirus ci sentiamo ripetere che nulla sarà più come prima. E’ facile comprendere quanto questa affermazione sia veritiera. Infatti, i cambiamenti portati dal diffondersi del virus appaiono sempre più irreversibili. Forse, l’unica cosa di cui non vediamo davvero l’ora di liberarci è il ‘distanziamento sociale’. Desideriamo tornare al più presto ad abbracciarci, a stringerci le mani, a baciarci sulle guance.
Ma ci sono altre abitudini che sicuramente sono qui per restare. Diamo per scontate le norme igieniche che ci auguriamo siano entrate definitivamente nel vocabolario dei nostri gesti quotidiani (laviamoci le mani!). Pensiamo però allo smart working. E’ innegabile che in molti stanno scoprendo i vantaggi di questa pratica. Risparmio di locali e di spese per le aziende che si traduce in un guadagno di tempo libero per il lavoratore. In quanti, finita l’emergenza, chiederanno di poter continuare a lavorare da casa? Probabilmente in molti. Così come saranno in molti a continuare a fare acquisti on line, o a tenersi più spesso in contatto con parenti e amici tramite le video chat.
Questo cambiamento coinvolge sempre di più anche il mondo della cultura. E forse questo fatto non ci sorprende, anzi, quasi abbiamo l’impressione che il coronavirus stia semplicemente accelerando un processo che era già in atto. Le ‘esperienze virtuali’ erano già realtà ben prima della pandemia che ci sta coinvolgendo. Personalmente mi sto certificando come guida virtuale e sto scoprendo il mondo dei tour virtuali. Ad esempio, vi segnalo un sito web dove è possibile viaggiare intorno al mondo senza lasciare il salotto di casa propria. Vi consiglio di esplorare https://www.airpano.com Non è l’unico sito che offre esperienze turistiche virtuali, ma penso sia fatto in maniera molto accurata e che valga davvero la pena passarci del tempo.
Già da tempo il turismo soffriva di una ‘massificazione’ eccessiva. Le location turistiche sovraffollate opprimevano i turisti e deturpavano, a volte irreparabilmente, l’ambiente urbano o naturale. Un esempio emblematico è quello di Venezia. Il prossimo futuro vedrà, inevitabilmente, il ritorno dei viaggi ‘di lusso’. Contemporaneamente, la conoscenza del mondo sarà un’ esperienza sempre più alla portata di tutti grazie alla tecnologia.
Naturalmente, questa breve considerazione sui cambiamenti che ci aspettano mi porta anche a chiedermi: che cos’è che invece non passa mai? Gli abbracci, penso. Gli abbracci non passeranno mai e quindi vi aspetto a Torino per un tour ‘vecchia maniera’. Gli abbracci sono omaggio della ditta.
Francesca Regano
Torino, 14 aprile 2020